Il karatè è una disciplina basata sul controllo della propria energia e di quella dell’avversario. Viene praticata attraverso tecniche di attacco e difesa: è necessario sapere le diverse posizioni per garantire stabilità e la corretta esecuzione delle tecniche.
Eccone alcune.
LE POSIZIONI

HEISOKU-DACHI – i piedi e le gambe rimangono parallele, unite e rilassate. La posizione permette di percepire il campo di copertura delle tecniche di attacco e difesa.

HACHIJI-DACHI – la distanza tra i piedi è pari a quella dei fianchi, le gambe sono rilassate, parallele e i piedi aperti a 45°. Questa posizione corrisponde ad un atteggiamento forte e consapevole.

MUSUBI-DACHI – i piedi sono divaricati, i talloni sono uniti e le punte sono rivolte ad un angolo di 45°. Questa è la posizione del saluto e di rispetto.
ATTACCHI CON BRACCIO E MANO

OI ZUKI – “pugno inseguito”, viene eseguito con un passo verso l’avversario.

CHOKU ZUKI – “trafitta in linea retta”, si tira il pugno dritto davanti a sé.

SHUTO UCHI – “percossa con mano spada”, è un colpo dato con la mano aperta, a coltello.
ATTACCHI CON GAMBE

YOKO GERI – “calcio laterale di slancio”, si carica il ginocchio e si lancia il piede lateralmente con un movimento a semicerchio. Bisogna essere veloci per non perdere l’equilibrio.

MAWASHI GERI – “calcio con movimento circolare”, si carica il ginocchio lateralmente e si alza il piede fino a formare una linea parallela al terreno, poi si fa una rotazione dell’anca e, con un movimento a semicerchio, si colpisce l’avversario.
PARATE CON BRACCIA

SHUTÔ UKE – “parata con mano a spada”, si devia l’attacco dell’avversario grazie all’impatto del taglio della mano che acquista maggiore forza con la torsione.

MOROTE UKE – “parata a due mani”, si portano entrambe le mani al lato opposto dove si effettuerà la parata. Essa avviene con una rotazione dell’avambraccio anteriore e un contatto del pugno della mano posteriore al gomito.

AGE UKE o AGUE UKE – “parata montante”, si porta il braccio avanti alla parte anteriore del corpo ruotando l’avambraccio in modo che sia lontano dalla fronte. Si spinge via l’attacco mentre l’avambraccio si solleva.
SALUTO
Il saluto nella cultura orientale ha un significato molto ampio perché associato alla cortesia e al rispetto di sé e degli altri. Nelle arti marziali il saluto è un rituale che rappresenta un’interiorizzazione di un mondo che si estende dalla propria persona per allargarsi e raggiungere il maestro, la palestra e gli altri compagni. Attraverso il saluto si manifesta la propria intenzione a ricercare l’equilibrio e il controllo dei propri sentimenti, in un costante richiamo all’umiltà e alla disciplina.

RITSUREI – viene fatto in piedi. Si uniscono prima i talloni, mantenendo il busto e la nuca ben eretti e portando le mani lungo le cosce; poi si piega il busto in avanti e, infine, si torna in posizione eretta.

SEIZA – viene praticato nel più totale silenzio e ha come obiettivo il raggiungimento dell’armonia e della concentrazione.

ZAREI – si esegue appoggiando di fronte a sé prima la mano sinistra e poi la destra e si esegue un inchino in avanti. Questa ritualità deriva dai samurai che, in caso di necessità, permetteva loro di sguainare la spada anche da una posizione così svantaggiata.
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